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Rifugio Semenza da Col Indes

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Icona cartello Escursione in Alpago al rifugio Semenza e cima Lastè con partenza da Col Indes, percorrendo i sentieri CAI 926 e CAI 922. 800 metri di dislivello fino al rifugio, 1000 alla cima.

Ultima data in cui ho fatto questa escursione: giugno 2023

I percorsi qui descritti sono stati camminati personalmente e ogni escursione è andata a buon fine.

Considera però che nel tempo le condizioni dei sentieri possono cambiare, così come cambia la loro praticabilità nelle diverse stagioni o la percezione di tratti più o meno esposti oppure più o meno difficili.

Informati sempre sullo stato dei sentieri e valuta in base alle tue capacità.

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Dove parcheggio? Icona auto

Ci sono due possibili parcheggi che si raggiungono entrambi salendo da Sant'Anna di Tambre per via degli Alpini. Il primo è a Col Indes e c'è buona disponibilità di posti gratuiti, il secondo è circa un chilometro dopo, presso malga/agriturismo Pian Grant (vedi in Google Maps). Qui, a parte pochi posti gratuiti, il resto è a pagamento con tariffa oraria 1€/h o 3.50 euro per tutta la giornata - anche se c'è chi parcheggia fuori dagli stalli. Il tratto tra i due parcheggi è di 10 minuti a piedi.
Parcheggio malga Pian Grant.
Parcheggio malga Pian Grant
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Video dell'escursione

Col Indes

L'escursione inizia superando la malga/agriturismo e seguendo la stradina asfaltata che passa per un breve tratto nel bosco, fino a raggiungere un evidente bivio. Si prosegue a destra, superando la sbarra, mentre dritti si andrebbe verso la Val Salatis.
Anche per la Val Salatis e il Pian de le Stele si può arrivare al Semenza, però con un'escursione più impegnativa attorno al monte Guslon e suoi vicini.

Sentiero CAI 926

Dopo circa cento metri si incontrano i cartelli per il Semenza che puntano ad una traccia, sempre in buona salita, su prato. Da qui la cartellonistica CAI indica 2 ore fino al rifugio. A metà prato bisogna fare un po' di attenzione per prendere la direzione giusta (seguire frecce dipinte su sassi o su muri).
Indicazioni su prato per il rifugio Semenza, verso sinistra.
Indicazioni
Il sentiero prosegue nel bosco, formato principalmente da faggi, incontrando indicazioni per qualche cippo della Serenissima. Più o meno a quota 1600 gli alberi si diradano e si inizia a godere del panorama sul Cimon di Palantina, sul Cansiglio e sul Lago di Santa Croce.
Vista sul Lago di Santa Croce e sulla Valbelluna.
Vista sul Lago di Santa Croce e sulla Valbelluna
Sentiero sempre ben segnato e fioritura dei rododendri a giugno.
Sentiero
Albero Albero
Hai fatto: 2.5 km D+350 mt. Quota: 1600
Dopo un tratto tra i pini mughi, inizia la parte di sentiero su rocce, ghiaie e detriti che condurrà fino al rifugio. Sulla sinistra in alto Cima Vacche, sulla destra in basso la Val de Piera, con il caratteristico sasson. Con un po' di fortuna si può vedere qualche marmotta.
Marmotta.
Marmotta
Ad un certo punto si vedranno indicazioni per un sentiero che scende (il 922) che può essere fatto al ritorno e che riporta fino al bivio iniziale.
In vista del rifugio, vicino alla forcella, in alto a destra.
Sentiero

Rifugio Semenza

Qualche altro minuto di sentiero e un passaggio a stretto contatto con la parete rocciosa e si arriva al rifugio.
Icona rifugio Il rifugio è intitolato a Carlo e Massimo Semenza. Carlo Semenza è conosciuto soprattutto come progettista della diga del Vajont. è stato inaugurato nel 1963. Si trova a quota 2020 metri in Alpago e apre indicativamente da giugno a settembre/ottobre. A questo rifugio non si arriva in macchina, non ci si arriva neanche vicino in macchina, e questo lo rende un po' esclusivo tra quelli nella zona delle prealpi venete. La partenza a piedi più gettonata è da Col Indes, salendo in auto da Tambre.
Dal rifugio bisogna assolutamente continuare la gita almeno fino al bivacco Lastè, a pochi minuti, per ammirare il panorama sulla Val Sperlonga / Val Salatis, e sulle vette che si spingono via via fino al Col Nudo e oltre.
Veduta dal bivacco, che si raggiunge poco oltre il rifugio.
Val Salatis
Albero Albero
Hai fatto: 5 km D+800 mt. Quota: 2000

Cima Lastè

Per salire a Cima Lastè occorre seguire il cartello che indica per Cima Manera. Non si trova un vero e proprio sentiero marcato, ma si seguono i bolli bianco/rossi, senza panico nel caso si perdano perché la discesa è abbastanza facile tenendo d'occhio il bivacco rosso sempre visibile.
Dalla salita a Cima Lastè si vedono il rifugio sulla sinistra e il bivacco rosso sulla destra.
Dalla salita a Cima Lastè
In prossimità della cima i bolli deviano e conducono a Cima Manera (tratto di ferrata?), ma con una app con mappa e GPS è facile capire quando abbandonarli e proseguire a sensazione per quei pochi metri che ancora mancano fino a Cima Lastè.
Icona cima Cima Lastè
2247 mt
Cima Lastè.
Cima Lastè
Panorama da cima Lastè.
Panorama cima Lastè

Sentiero CAI 922

Per il ritorno si scende al rifugio e poi si può proseguire lungo il sentiero CAI 922, che porta rapidamente giù di quota. Lo si incontra tornando verso valle, poco dopo il rifugio.
Al sasson, subito dopo aver evitato di sbattere contro il cavo della teleferica, si gira a destra, ancora in discesa, fino alla baracca degli alpini. Da qui in poi si tratta di percorrere una comoda mulattiera, tutta in bosco, che scende dolcemente fino a incrociare la strada asfaltata con cui ritornare a malga Pian Grant o a Col Indes, a seconda di dove si è parcheggiato.
Baracca degli alpini sul sentiero CAI 922 di ritorno.
Baracca degli alpini
Scarica traccia GPX

Non perderti! Scarica la traccia in formato .gpx e utilizzala durante l'escursione con una delle tante app disponibili per cellulare.

La traccia è stata realizzata con Komoot e segue il percorso originale.

Komoot fa i suoi conti su distanza e dislivello, quindi i valori qui sotto possono differire da quelli riportati nel resto della pagina. Il tempo in Komoot è calcolato impostando il livello "molto allenato", che corrisponde a tenere un buon passo, senza considerare eventuali pause che vanno quindi aggiunte al tempo totale.