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Direttissima al monte Pizzoc

kmsf 22.3
Icona cartello Da Sonego (Vittorio Veneto) al monte Pizzoc lungo la faticosa direttissima. Dal parcheggio della briglia sono 1000 metri di dislivello in 3 km senza respiro.

Ultima data in cui ho fatto questa escursione: novembre 2021

I percorsi qui descritti sono stati camminati personalmente e ogni escursione è andata a buon fine.

Considera però che nel tempo le condizioni dei sentieri possono cambiare, così come cambia la loro praticabilità nelle diverse stagioni o la percezione di tratti più o meno esposti oppure più o meno difficili.

Informati sempre sullo stato dei sentieri e valuta in base alle tue capacità.

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Dove parcheggio? Icona auto

Da Fregona si procede in auto fino al paese di Sonego, dove si trova parcheggio in via Emigrante (vedi in Google Maps).
Parcheggio a Sonego, nel primo giorno di rimozione delle restrizioni covid 2020 (mai visto così pieno altre volte).
Parcheggio a Sonego
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Video dell'escursione

La Briglia

In realtà da qui si potrebbe proseguire ancora in macchina, ma la strada diventa stretta e sconnessa. Chi se la sente può percorrerla in auto, altrimenti si tratta di percorrere poco più di 1 km e 200 mt di dislivello a piedi su un tratto piuttosto noioso (preferisco comunque la seconda alternativa per salvare la macchina). Si prosegue quindi, a piedi o in macchina, lungo via Borgo Sonego / via Cal de Casal, fino ad arrivare al parcheggio della briglia.
Parcheggio della briglia. La strada per arrivarci è stretta e sconnessa, qualcuno (io) preferisce farla a piedi.
Parcheggio della briglia
La briglia è uno sbarramento costruito sul torrente che serve a rallentare la velocità dell'acqua e quindi a diminuirne l'effetto erosivo.

Direttissima al Pizzoc

Alla fine del parcheggio ci si trova a un bivio: a sinistra si procede verso la Madonna dell'Agnelezza e l'altavia nr.6, mentre a destra si trova una strada di cemento. Prendendo la strada di cemento, dopo pochi metri si incontra il cartello per la direttissima. Di recente sono stati posizionati dei nuovi cartelli, quindi è difficile sbagliare.
Inizio della direttissima dal parcheggio verso il monte Pizzoc (cartello vecchio).
Direttissima
Il sentiero parte subito in forte pendenza: si dovrà salire un dislivello di 900 metri in meno di 3 km. Dopo pochi metri si incontra un capitello, mentre tra gli alberi si possono scorgere alcune vecchie case non più abitate.
Capitello nei primi metri di salita.
Capitello nei primi metri di salita
Il percorso procede sempre largo e ben marcato, impossibile sbagliare. Si superano un paio di bivi segnalati: il primo separa la direttissima da un sentiero che porta alla Madonna dell'Agnelezza, il secondo da un traverso che riconduce al sentiero Terra Nera.
Si incontra poi un ghiaione e, anche se a prima vista non sembra, è proprio su di là che bisogna andare. Forse questo è il tratto più faticoso dell'intera salita.
Tratto della direttissima su ghiaione, su verso destra.
Ghiaione direttissima
Superato il ghiaione, con alcuni tornantini si arriva in quello che è praticamente l'unico punto panoramico di tutta la salita, dove ci si trova su una specie di promontorio e gli alberi si diradano. In questo punto c'è un cordino metallico, utile se magari c'è del fango.
Verso il punto panoramico.
Verso il punto panoramico
Punto panoramico a circa 1100 metri di quota.
Punto panoramico

Incrocio sentiero del bracconiere

Continuando a salire si incrocia il sentiero del bracconiere, che percorre da una parte all'altra tutto il versante sud del Pizzoc. Si gira a destra ma lo si percorre solo per pochi metri per poi riprendere la salita svoltando a sinistra (considerare circa 30 metri da quando si arriva sul sentiero del bracconiere, a quando lo si deve lasciare, in corrispondenza di un grande albero.).

Piloni ex teleferica

Quando si incontra un pilone di cemento si è ormai vicini al termine della salita. Si tratta di uno dei piloni della teleferica che serviva a portare a valle il materiale estratto dalla cava (chiusa nel 1946) dell'Italcementi che si trovata sulla sommità del monte Pizzoc.
Pilone della vecchia teleferica che portava a valle il materiale estratto dalla cava sulla sommità.
Pilone

Rifugio Città di Vittorio Veneto

Di piloni se ne vedranno da vicino almeno due, dopodiché con qualche altro metro di salita si esce sul prato antistante il rifugio.
Icona rifugio Il rifugio Città di Vittorio Veneto si trova sulla cima del monte Pizzoc, in provincia di Treviso a quota 1547 metri. Il rifugio è nato per le esigenze della cava che si trovava sulla cima del monte Pizzoc, in seguito è stato adibito ad usi militari finché non è stato trasformato in rifugio. A questo rifugio si può arrivare in macchina, deviando dalla SP422 per via Monte Pizzoc. In cima ci sono un paio di ampi piazzali dove parcheggiare. A piedi si ottengono escursioni con molto dislivello (1000 e più metri) partendo da Maren o da Sonego (Fregona); per escursioni con meno dislivello (circa 600 metri) si può partire dalla piana del Cansiglio.
Vista dal rifugio verso Vittorio Veneto.
Vista dal rifugio
Per una visuale ancora più ampia si può salire sulla sommità del Pizzoc, dove ci sono alcuni pannelli informativi con le foto delle montagne che si vedono da lì e i loro nomi.
Icona cima Monte Pizzoc
1565 mt
Cima del monte Pizzoc.
Cima Pizzoc

Ritorno

Il ritorno avviene per la stessa strada.
Scarica traccia GPX

Non perderti! Scarica la traccia in formato .gpx e utilizzala durante l'escursione con una delle tante app disponibili per cellulare.

La traccia è stata realizzata con Komoot e segue il percorso originale.

Komoot fa i suoi conti su distanza e dislivello, quindi i valori qui sotto possono differire da quelli riportati nel resto della pagina. Il tempo in Komoot è calcolato impostando il livello "molto allenato", che corrisponde a tenere un buon passo, senza considerare eventuali pause che vanno quindi aggiunte al tempo totale.